Una finta edizione straordinaria del Tg1 condotta da Attilio Romita
dedicata a pannolini e assorbenti della ditta Fater. Con tanto di
interventi di Bush, Sarkozy e persino del Papa. Il tutto succede alla
festa per i 50 anni della ditta di prodotti assorbenti
“Grande entusiasmo e scene di giubilo a Pescara per il cinquantesimo
anno di attività di Fater Spa”. Con queste parole si apre l’edizione
straordinaria del Tg1 proiettata a giugno 2008 in occasione delle
celebrazioni per il compleanno di Fater, azienda
abruzzese di prodotti assorbenti che racchiude marchi come Tampax,
Pampers e Tempo. La scena è surreale: sul palco della convention c’è Franco Di Mare, conduttore di Unomattina
e volto noto del piccolo schermo, che a un certo punto viene interrotto
da un contributo mandato dalla regia. Annuncia: “Un’edizione
straordinaria del Tg1” e in sottofondo si sente già la sigla del
giornale della rete ammiraglia della Rai. Si spengono le luci in sala e
sullo schermo appare il celebre conduttore Attilio Romita che
apre il finto telegiornale interamente dedicato ai successi della ditta
abruzzese. O meglio ai suoi prodotti: pannolini e assorbenti. Una
pubblicità non occulta ma palese, che lo scorso anno è costata ai due
giornalisti una sanzione da parte dell’ordine regionale del Lazio.
Il filmato della performance – imbarazzante a livello professionale e
deontologico – finora non era mai stato diffuso. E anzi Attilio Romita
aveva addirittura negato di averlo mai registrato, mentre Di Mare aveva
sostenuto che il video era stato trasmesso a sua insaputa durante la
convention della Fater. Adesso, però, il fattoquotidiano.it pubblica in
esclusiva le immagini.
In uno studio del tutto simile a quello del Tg1, Romita, dopo le
immagini della folla in delirio per pannolini e assorbenti, comincia a
lanciare i servizi. Il primo è dedicato alle reazioni internazionali, ed
ecco Bush, Sarkozy e Putin intenti a santificare i prodotti portentosi
dell’azienda di Pescara: se il presidente Usa in una conferenza annuncia
fiero che “dietro ogni grande uomo c’è sempre un grande pannolone”, la
risposta di Putin non è da meno: “Tutta la Russia vi ringrazia”. A quel
punto il giornalista riprende la linea in studio per annunciare il
prossimo servizio dedicato “ad alcuni abituali consumatori dei prodotti
Fater”. Ed ecco Romano Prodi, Antonio Di Pietro, Rosy Bindi e Maurizio Gasparri
che rispondono a delle domande con la presidente del Pd che, suo
malgrado, si trova a sottolineare come i pannolini “siano una garanzia
per il cambiamento”. Inutile dire che i vari personaggi sono inciampati
nel finto giornale di Romita a loro insaputa.
Se per gli “ospiti” internazionali ci pensa un finto doppiaggio a fargli
pronunciare i claim scritti dai pubblicitari della Fater, per i
politici di casa nostra il gioco è differente: le loro dichiarazioni
sono state rimaneggiate da un abile montatore. Come nel servizio
successivo, dove le telecamere del finto Tg1 si spingono addirittura
Oltretevere per riprendere il saluto del Papa ai 1000 dipendenti
dell’azienda. “Uomini e donne da cui dipende una qualità autenticamente
umana di una convivenza”, dice Benedetto XVI alla folla
festante in piazza San Pietro in occasione dell’Angelus. Mentre
scorrono le immagini dei servizi lanciati dal conduttore, nella parte
bassa dello schermo, come in un vero telegiornale, scorrono le
ultim’ora, anche in questo caso improntate a un mix di marketing e
goliardia. Sotto il faccione di Romita appaiono annunci come “si chiude
oggi la maxi-inchiesta ‘Sederini asciutti’. Il presidente della Pampers
confessa: ‘Siamo stati noi’”.
La messinscena dura poco più di sette minuti e il pubblico in sala
sembra apprezzare. Chi invece non l’ha presa per niente bene sono i
consiglieri dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio che
dopo un lungo procedimento disciplinare hanno comminato la censura ai
due dipendenti Rai coinvolti. Sì, perché ai giornalisti professionisti è
vietato fare pubblicità. “I cittadini hanno il diritto di ricevere
un’informazione corretta, sempre distinta dal messaggio pubblicitario e
non lesiva degli interessi dei singoli”, recita la Carta dei doveri dei
cronisti. Una norma deontologica probabilmente nota anche a un
dipendente che ha ripreso la kermesse con il suo telefonino inviando le
immagini all’Ordine dei Giornalisti. Lo stesso video che oggi, in forma
anonima, è arrivato nella redazione Internet del Fatto Quotidiano. Fonti
qualificate interne all’Ordine regionale del Lazio, dove i due
giornalisti sono iscritti, raccontano che ai due è stata inflitta una
pena lieve, come la censura, che non ha particolari ricadute sulla vita
professionale dei due. Se Romita ha deciso di non impugnare la decisione
del consiglio laziale, Di Mare ha fatto ricorso all’Ordine nazionale
perdendo anche quello. Contattati telefonicamente il presidente
dell’Ordine Nazionale, Enzo Iacopino, e dell’Ordine regionale del Lazio, Bruno Tucci, hanno preferito non commentare.
Il Fatto si era già occupato della vicenda il 4 dicembre del
2010. In quella occasione Di Mare confermava la proiezione del video
durante la kermesse sostenendo però che fosse stata fatta a sua
insaputa. “Ci sono rimasto male perché anche io non ne sapevo nulla. Mi
sono subito scusato col pubblico”, diceva il conduttore di Unomattina.
Affermazioni che trovano una secca smentita nelle immagini che
documentano il tutto. Ancora più articolata la posizione di Romita:
quando è stato contattato dal Fatto, un anno fa circa, sosteneva: “La Fater
non l’ho mai sentita nominare, non ho registrato quel video e in questo
tango non ci voglio entrare”. Difficile credergli ora che le immagini
mostrano la sua faccia mentre annuncia fiero che “In due famiglie su tre
c’è almeno un prodotto Fater”. Ricontattato dal fattoquotidiano.it, non
vuole rilasciare nessuna dichiarazione. Si limita a dire che “la
vicenda e ampiamente chiusa e rappresenta un’amabile cattiveria e una
grave persecuzione contro la sua persona”. Al tentativo di un’ulteriore
domanda sul perché avesse dichiarato il falso l’anno prima, lui, prima
di riattaccare il telefono in faccia, minaccia querele. Pare di vederlo
ancora quando con trasporto annuncia che i pannoloni Fater hanno “ridato
dignità a una quota significativa della popolazione”.
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