Il collegio dei questori sta per dare il via libera alla trasformazione del ristorante della Camera in un self-service, permettendo notevoli risparmi. In estate, lo scandalo sui prezzi privilegiati per la Casta: filetto a meno di 5€ per le convenzioni con il Parlamento.
La Casta perde i propri privilegi e finanche il famigerato ristorante della Camera, che tanta indignazione aveva sollevato nell’opinione pubblica dopo la pubblicazione dei suoi menù a prezzi stracciati per i soli deputati, subirà una forte ristrutturazione: dopo i rincari delle pietanze prelibate, come salmone e filetto, arriva il taglio del personale. Il ristorante diventerà un self-service come qualsiasi mensa aziendale. La notizia arriva proprio il giorno in cui il Senato ha approvato il taglio dei vitalizi per i parlamentari a partire dalla prossima legislatura e c’è chi già parla di fine della Casta.
Il ristorante della Camera è riservato a parlamentari, in carica e non in carica, dirigenti e giornalisti. Nella settimana ventura, il collegio dei questori darà il via libera alla trasformazione in self-service, che avrà luogo soltanto dopo l’esame dell’ufficio di presidenza. Il risparmio per le casse pubbliche deriverebbe dal taglio del personale del ristorante, in particolare camerieri e assistenti ai tavoli dipendenti diretti di Montecitorio, che potrebbero essere destinati ad altre funzioni.
Inoltre, si potranno ottimizzare i costi di acquisto coordinandoli con l’altro ristorante self-service a disposizione dei lavoratori della pubblica amministrazione. Unificate le cucine, unificati i bandi per gli appalti del servizio 2012, per un risparmio complessivo di qualche centinaia di migliaia di euro all’anno.
Anche i prezzi del ristorante del Senato e quelli della buvette sono aumentati, equiparandosi ai canoni normali. Ma ricordiamo che in estate, quando sul blog di Spider Truman – I Segreti della Casta di Montecitorio – venne pubblicato il menù con i prezzi stracciati per i parlamentari, il moto di indignazione fu fortissimo: bistecche di manzo a 2,60€; lombata di vitella a poco più di 5€ e frutta di stagione a 0,76€. Prezzi del genere non si vedevano nemmeno nei fast-food della stazione Termini, figuriamoci nella corte aurea tra Montecitorio e Palazzo Madama.
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