venerdì 15 luglio 2011

Inflazione, l’Istat conferma: "A giugno registra un +2,7% su anno"

 
Nel mese di giugno l'inflazione registra un aumento dello 0,1% rispetto al mese di maggio e del 2,7% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente (era +2,6% a maggio 2011). Il dato definitivo, reso noto dall'Istat, conferma la stima provvisoria. L'inflazione acquisita per il 2011 è pari al 2,3%. L'inflazione di fondo, calcolata al netto dei beni energetici e degli alimentari freschi, sale al 2,1%, con un'accelerazione di tre decimi di punto percentuale rispetto a maggio (+1,8%). Al netto dei soli beni energetici, il tasso di crescita tendenziale dell'indice dei prezzi al consumo sale al 2,2% dal 2,1% di maggio.
La crescita tendenziale dei prezzi dei beni è stabile al 3%, mentre quella dei prezzi dei servizi sale al 2,6% dal 2,3% del mese precedente. Come conseguenza di tali andamenti, il differenziale inflazionistico tra beni e servizi diminuisce di tre decimi di punto rispetto al mese di maggio. La principale spinta all'aumento dell'indice generale a giugno deriva dal rialzo congiunturale dell'1,1% dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti, che determina una netta accelerazione del loro tasso tendenziale di crescita (5,2%, dal 4,2% di maggio).
Un impatto significativo deriva anche dagli aumenti su base mensile dei prezzi dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona, in larga parte legato a fattori stagionali, e dei prezzi degli alimentari lavorati (per entrambi +0,4%). Effetti di contenimento, invece, si devono al calo congiunturale dei prezzi degli energetici non regolamentati (-1,4%), degli Alimentari non lavorati (-0,3%) e dei Beni durevoli (-0,2%).
I prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza diminuiscono dello 0,1% su base mensile e si stabilizzano al 3,5% su base annua. Un rialzo congiunturale dello 0,3% si rileva per i prezzi dei prodotti a media frequenza di acquisto che crescono del 2,7% rispetto a giugno 2010. L'indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) aumenta dello 0,1% su base congiunturale e del 3% su base annua (lo stesso valore registrato a maggio). Anche in questo caso si conferma la stima preliminare.
 

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