Afghanistan, Nato ammette uccisione 8 bambini in raid aereo
Il generale Carsten Jacobson,
portavoce della Nato in Afghanistan, ha implicitamente ammesso la
responsabilità delle forze Isaf nell’ennesima strage di bambini causata
da un bombardamento aereo.
Otto bambini, di età compresa tra i 6 e i 14 anni, sono rimasti uccisi la sera di mercoledì 8 febbraio in un raid aereo della Nato
richiesto da truppe francesi nel corso di uno scontro a fuoco con i
talebani nel distretto di Najrab, nella provincia di Kapisa.
Fonti locali hanno riferito che i bambini stavano facendo pascolare un gregge di pecore nei pressi del loro villaggio di Giawa.
Per riscaldassi dal freddo e dalla neve avevano appena acceso un fuoco,
quando sono arrivati i caccia Nato, che li hanno bombardati in due
passaggi ripetuti.
"Non possiamo negare un legame diretto con la nostra operazione.
Ogni morte di innocenti che non hanno a che fare con il conflitto armato
è una tragedia", ha dichiarato Jacobson. Condanna e cordoglio sono
stati espressi dal presidente afgano Hamid Karzai e dal Parlamento di
Kabul.
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