martedì 14 febbraio 2012

Afghanistan, Nato ammette uccisione 8 bambini in raid aereo

Il generale Carsten Jacobson, portavoce della Nato in Afghanistan, ha implicitamente ammesso la responsabilità delle forze Isaf nell’ennesima strage di bambini causata da un bombardamento aereo.

 Otto bambini, di età compresa tra i 6 e i 14 anni, sono rimasti uccisi la sera di mercoledì 8 febbraio in un raid aereo della Nato richiesto da truppe francesi nel corso di uno scontro a fuoco con i talebani nel distretto di Najrab, nella provincia di Kapisa.

Fonti locali hanno riferito che i bambini stavano facendo pascolare un gregge di pecore nei pressi del loro villaggio di Giawa. Per riscaldassi dal freddo e dalla neve avevano appena acceso un fuoco, quando sono arrivati i caccia Nato, che li hanno bombardati in due passaggi ripetuti.

"Non possiamo negare un legame diretto con la nostra operazione. Ogni morte di innocenti che non hanno a che fare con il conflitto armato è una tragedia", ha dichiarato Jacobson. Condanna e cordoglio sono stati espressi dal presidente afgano Hamid Karzai e dal Parlamento di Kabul.

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