Gli stipendi record del Parlamento Stangata in arrivo per gli onorevoli
Ecco i risultati della Commissione Giovannini. In Italia indennità
superiore, ma Francia e Germania pagano di più per i portaborse. Che
però da noi non vanno giustificati. L'organismo guidato dal presidente
dell'Istat ha consegnato il rapporto elaborato su incarico del governo
L'INDENNITÀ mensile (lorda) è la più alta d'Europa. Ma il "costo
complessivo" del parlamentare in altri paesi, quali Francia e Germania, è
ben superiore. Difficile, dunque, anzi "impossibile" decidere chi
guadagna di più e chi meno. E soprattutto "fare una media".
La
Commissione per il livellamento retributivo, guidata dal presidente
Istat Enrico Giovannini, rinuncia però a quell'obiettivo. L'organismo
(composto anche da quattro accademici) incaricato dal governo
Berlusconi - confermato da Monti - e dalle presidenze di Camera e
Senato di confrontare i compensi tra le cariche elettive e gli organi
istituzionali di sei paesi Ue, pubblica dunque i risultati della sua
attesa comparazione.
La relazione, nelle 37 pagine depositate il
31 dicembre, si limita a fotografare la "giungla" retributiva dei
parlamentari nei sette paesi presi in esame: Italia, Francia, Germania,
Spagna, Paesi Bassi, Austria e Belgio. Giovannini ha chiesto però una
proroga al 31 marzo per completare il lavoro su organi costituzionali e
enti pubblici.
"Nonostante l'impegno profuso - si legge nelle
conclusioni - la commissione non è in condizione di effettuare il
calcolo delle medie". Provvederanno Camera e Senato. Fini e Schifani
infatti interverranno entro gennaio. Non sull'indennità, ma sul rimborso
per il portaborse. E stop ai voli gratis illimitati.
INDENNITÀ
Supera gli 11mila euro, a Berlino e Parigi 7mila
In
nessun paese europeo un parlamentare percepisce un'indennità lorda
mensile pari a quella del deputato (11.283 euro) e del senatore (11.550
euro) italiano. E quella costituisce solo una delle cinque voci che - si
legge nella relazione - compongono il "costo" del parlamentare (diaria,
spese di viaggio e trasporto, spese di segreteria, spese per assistenza
sanitaria, assegno vitalizio e di fine mandato).
Nel caso della
Spagna, l'indennità in senso stretto (2.813 euro) è addirittura quasi
quattro volte inferiore. Si avvicinano solo i Paesi Bassi con 8.503
euro. Tra i grandi paesi, Francia e Germania viaggiano tra i 7.100 e i
7.668. Ma si parla di lordo. E in Italia dopo le ultime (ripetute)
decurtazioni, l'indennità netta è di poco superiore ai 5.000 euro.
In
ogni caso, fanno notare i professori della commissione, è difficile
fare dei confronti perché diverso è anche il livello di tassazione tra
paese e paese (per esempio in Francia tocca il 20 per cento sui 7.100
euro lordi). Il sindaco di Firenze Matteo Renzi ieri dettava la sua
ricetta: "Ai parlamentari darei la stessa cifra che guadagno da sindaco
di una grande città: 4.200 euro al mese".
DIARIA
3500 euro per spese di soggiorno, solo in Germania si spende di piùLa
diaria mensile o "indennità di residenza" non costituisce una
prerogativa italiana. Per di più, il budget assegnato al deputato e al
senatore per le spese di mantenimento fuori sede non costituisce un
record continentale. A ricevere una cifra forfettaria più alta per le
spese di soggiorno a Berlino è per esempio il parlamentare tedesco:
3.984 euro. Ma il collega italiano con 3.503 euro segue a ruota.
Da
qualche mese, alla Camera e al Senato questa ricca indennità accessoria
(che non fa differenza tra chi soggiorna a Roma per l'attività
parlamentare e chi vive e risiede comunque nella capitale) viene
decurtata in proporzione alle assenze: non solo quelle nelle sedute
d'aula, ma anche nelle sedute di commissione. Ed è il motivo delle
recenti polemiche esplose per i frequenti casi di deputati presenti solo
per firmare il registro e poi dileguarsi.
In Francia il
deputato non percepisce affatto la diaria, ma gode di alloggi a tariffe
agevolate in residence di proprietà dell'Assemblea. A Madrid sì, ma
ammonta a 1.800 euro, mille in meno poi se il deputato è eletto nella
capitale. Trattamento simile nei Paesi Bassi, non prevista in Belgio.
PORTABORSE
4000 euro: meno che in altri Paesi, ma da noi non va giustificataLa
commissione Giovannini le chiama "spese di segreteria e di
rappresentanza". E accorpa sotto questa unica voce il budget messo a
disposizione da Camera e Senato per i parlamentari al fine di consentire
a deputati e senatori di avvalersi di collaboratori e di segreterie nei
territori di origine e a Roma.
Ma il confronto con gli altri
cinque paesi messo nero su bianco dalla commissione Giovannini finisce
per conclamare l'anomalia tutta italiana. L'anomalia consiste in questo
caso non nell'importo - inferiore e in qualche caso di molto rispetto ad
altri paesi quali Francia e Germania - ma nella modalità: forfettaria.
Vale a dire che il deputato (3.690 euro) e il senatore (4.180) ricevono
la somma senza aver alcun obbligo di rendicontazione e senza dover
dimostrare se hanno pagato regolarmente un collaboratore.
L'Europarlamento
da sempre gestisce il budget assegnando al deputato il collaboratore
richiesto, ma pagandolo direttamente. Avviene così anche in Germania
(dove il fondo per la segreteria lievita a 14.712 euro) e in Belgio, si
legge nella relazione. In Francia, se il deputato non utilizza la linea
di credito da 9.138 euro in tutto o in parte, viene restituita.
BENEFIT
Treni, aerei, navi e autostrade solo a Roma non si paganoIl
monte benefit è la vera "babele" che fa del parlamentare - quello
italiano soprattutto - un privilegiato. La relazione Giovannini lo
certifica. La "libera circolazione ferroviaria, autostradale, marittima e
aerea" consentita dall'apposita tessera di cui viene dotato il deputato
e il senatore appena mette piede a Montecitorio e Palazzo Madama, non
ha corrispettivi.
In Francia, i deputati dispongono di una carta
ferroviaria, più 40 viaggi aerei tra il collegio e Parigi e 6 fuori dal
collegio. In Germania, solo tessera ferroviaria e rimborso per i voli
domestici con rimborso a piè di lista. In Spagna, è prevista una diaria
da 150 euro per ogni giorno di viaggio all'estero e 120 per viaggio
interno.
Nei Paesi bassi, treno di prima classe e rimborso
chilometrico da 0,37 euro al km ma solo se non esistono mezzi pubblici
che consentano al deputato di tornare a casa. Tutta un'altra storia. Il
parlamentare italiano usufruisce anche di 258 euro mensili di rimborso
per spese telefoniche (in Francia 416 euro, nei Paesi Bassi 33 euro
appena) e di 41 euro per dotazione informatica. La Spagna però offre
Ipad e telefoni portatili di servizio.
VITALIZI
Ue, tutti con le pensioni: ma in Italia c'è un superassegnoFino
al 31 dicembre, i parlamentari italiani usufruivano di vitalizio dopo
almeno due legislature, al compimento del cinquantesimo anno. Resta ora
come allora l'assegno di fine mandato, ma il vitalizo è stato sostituito
dal primo gennaio da una pensione con metodo contributivo e solo al
compimento dei 65 anni (60 con almeno due legislature).
In
Italia, fa notare la relazione Giovannini, dopo 5 anni di mandato il
vitalizo finora è stato pari a 2.486 euro mensili, con un versamento
pari all'8,6 per cento dell'indennità lorda. In Francia, dopo cinque
anni di mandato, il vitalizo minimo è pari a 780 euro a fronte di un
versamento del 10,5 per cento dell'indennità legislativa, se ne ha
diritto a 60 anni. In Germania, l'età alla quale il deputato matura la
pensione è stata innalzata gradualmente dai 65 ai 67 anni.
In
Spagna la pensione è un beneficio di carattere integrativo ed è pari
alla differenza tra la pensione che il deputato riesce a maturare nella
vita lavorativa e la pensione massima raggiungibile in quel paese.
Integrazione che può essere richiesta se il mandato è stato almeno di 11
anni.
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