mercoledì 22 giugno 2011

La Waterloo della monnezza ma de Magistris: libererò Napoli

Mentre Napoli attende dai vertici politici in Regione una soluzione anche temporanea al dramma dei rifiuti, il neosindaco de Magistris ripete la sua sfida: "Napoli sarà liberata - dice - nonostante il tentativo di sabotaggio messo in atto in queste ore da certi ambienti refrattari ad accettare la svolta politica che stiamo attuando nella città". "Quando parlo di certi ambienti - dice il primo cittadino che si era impegnato a ripulire la città in cinque giorni - non escludo ovviamente il crimine organizzato perché non può sfuggire il dato secondo il quale in alcune zone la raccolta dei rifiuti stata possibile, mentre in altre no".

GUARDA: Sos a Napolitano, rifiuti anche dove viveva il presidente
"Sono stati segnalati episodi oscuri verificatisi negli ultimi giorni - ha denunciato de Magistris - ed è stato disposto un maggiore controllo a garanzia dei mezzi preposti alla raccolta dell'immondizia. Se il Governo, la Regione e la Provincia abbandoneranno Napoli a se stessa  i cittadini e l'amministrazione agiranno di conseguenza". "Il sindaco, il vice-sindaco Tommaso Sodano e tutta la Giunta stanno già lavorando ad un piano alternativo fondato sull'autonomia della città - ha proseguito de Magistris - che, senza se e senza ma, deve essere - e lo sarà - pulita dai rifiuti, anche per attuare quanto stabilito dalla prima delibera approvata in Giunta in merito all'estensione della raccolta differenziata a tutto il territorio cittadino".

La situazione a Napoli è drammatica. La città è ormai sepolta dai cumuli e avvelenata da miasmi nauseabondi. Anche nelle strade più larghe i marciapiedi sono spariti sotto cumuli di immondizia che diventano, di volta in volta, barricate e micce della protesta sociale, monumenti all’incapacità della politica e manifestazione di sgomento dei cittadini.

C'è chi, come il gestore della trattoria Antica Capri nei Quartieri Spagnoli, è stato costretto a chiudere bottega per l’impossibilità di lavorare, sotto l’assedio dei sacchetti. Il tutto a  poche centinaia di metri da piazza Trieste e Trento, il cuore del cuore della città, a un passo dal Teatro San Carlo: anche la centralissima piazza s’è arresa all’immondizia delle viuzze che la circondano. Lo ha fatto chiudendo le vie di fuga, o di accesso, e piazzando transenne: da un lato i cumuli, dall’altro le auto che nelle vie ingombre di quei cumuli non possono più transitare.

In questo stato di cose il Pd di Napoli chiede al Governo nazionale lo stato di emergenza. "I parlamentari campani del Pd hanno presentato una proposta di decreto legge per dichiarare lo stato di emergenza per i rifiuti a Napoli e in Campania", si legge in una nota del partito. "E' necessario intervenire con urgenza per evitare una catastrofe e per tutelare la salute dei cittadini. Governo, Regione, Province e Comuni facciano la propria parte e decidano per le proprie responsabilità. Il Pd sosterrà lo sforzo per trovare le soluzioni e non aggravare ulteriormente la situazione".


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