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Il premier Papandreou non si dimette e promette un rimpasto per risanare il Paese e ottenere i fondi dall'Europa e dal FMI
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Il primo ministro della Grecia, George Papandreou, ha annunciato un rimpasto di governo in seguito alle proteste degli ultimi giorni nel paese e alla nascita di un forte dissenso all’interno del Partito Socialista, che ha la maggioranza in Parlamento. La decisione è arrivata poche ore dopo lo sciopero generale di ieri, indetto dai due principali sindacati greci, che ha paralizzato buona parte del paese. Ad Atene ci sono stati diversi scontri tra alcuni manifestanti violenti e le forze dell’ordine, che hanno risposto con cariche e con il lancio di lacrimogeni.
Papandreou ha annunciato che non darà le dimissioni da primo ministro, come avevano ipotizzato numerosi analisti politici ieri. Il premier rimarrà al proprio posto e proverà a formare un nuovo governo in grado di sostenere il piano di tagli e privatizzazioni necessari per superare la crisi economica, e ottenere al tempo stesso i nuovi finanziamenti promessi dal Fondo Monetario Internazionale e dall’Unione Europea per stabilizzare l’economia del continente. Il progetto del governo è stato duramente criticato dalla popolazione e ieri alcune migliaia di manifestanti hanno provato a bloccare l’ingresso al Parlamento, per impedire che iniziasse la discussione del piano proposto da Papandreou.
I piani del governo per il rilancio dell’economia prevedono un ambizioso progetto di tagli, pari a circa 28 miliardi di euro, e un piano di privatizzazioni che potrebbe fruttare fino a 50 miliardi di euro. La Grecia non ha molta alternativa: tagli e privatizzazioni sono richiesti come condizione minima dall’Unione Europea e dal Fondo Monetario Internazionale, che vogliono garanzie su una effettiva svolta della politica economica del paese prima di avviare una nuova immissione di fondi in Grecia per almeno 12 miliardi di euro.
Il governo presieduto dal leader socialista è in carica dal 2009 e da allora ha dovuto affrontare momenti molto difficili per la Grecia, travolta da una gravissima crisi economica che preoccupa anche l’Europa. Papandreou non ha ancora comunicato quanto sarà ampio il rimpasto che ha in mente, ma per dare un segnale forte è probabile che sostituisca almeno l’attuale ministro dell’Economia, George Papaconstantinou. Il suo posto potrebbe essere preso da Lucas Papademos, conosciuto principalmente per aver lavorato come vicepresidente della Banca Centrale Europea, spiegano su BBC.
Al termine della difficile giornata di ieri, Papandreou si è rivolto con un messaggio televisivo alla nazione, dicendo di essere determinato a proseguire sulla strada tracciata dal proprio governo per il risanamento. Oggi il primo ministro formerà il nuovo governo e successivamente chiederà al Parlamento di accordargli la fiducia sperando di avere i numeri per governare. La sua maggioranza al momento è formata da 155 deputati su 300 a causa delle defezioni delle ultime settimane di diversi uomini politici, contrari alle politiche del governo e non più disposti a sostenerlo.
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