Ecco come potrebbe cambiare la manovra economica del governo presentata lo scorso 12 agosto ed attaccata da tutti in questi 17 giorni d’estate: maggioranza ed opposizione. Queste che seguono dovrebbero essere le principali modifiche che la maggioranza proporrà per la discussione alle due camere del Parlamento.
Cominciamo dall’articolo 8.
La manovra stabilisce che, con un accordo sottoscritto dalle associazioni dei lavoratori più rappresentative sul piano nazionale o di quelle operanti in azienda, diversamente da quanto dice l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, il lavoratore licenziato non ha diritto al reintegro, ma a un congruo indennizzo economico, esclusi i licenziamenti discriminatori o quelli delle lavoratrici in concomitanza del matrimonio. La norma potrebbe essere modificata, consentendo la deroga solo in casi di eccezionale gravità.
La seconda ipotesi di modifica è quella dell’Iva, la cui aliquota del 20 per cento potrebbe essere aumentata di un punto e portata quindi al 21%. Nessun aumento per le aliquote agevolate dal 4 per cento e del 10 per cento. Il gettito sarebbe di 4 miliardi di euro l’anno. Con quanto ricavato dall’aumento dell’IVA si potrebbe provvedere a ridurre i tagli a Comuni ed enti locali. Il ministro Maroni ha annunciato un alleggerimento dei tagli pari a tre miliardi di euro.
Anche il contributo di solidarietà
forse eliminato o quanto meno verrà rimesso mano alla sua revisione. In questo caso i redditi interessati al contributo sarebbero quelli al di sopra dei 200 mila euro annui.
La Lega ha ottenuto lo stralcio delle norme sul taglio delle province con meno di 300 mila abitanti e sull’accorpamento dei 1970 piccoli comuni con meno di mille abitanti. Le norme saranno inserite in un disegno costituzionale più ampio, che includa tutta la riforma dell’architettura istituzionale, compreso il dimezzamento dei parlamentari.
Un’altra idea della Lega è quella di far pagare una tassa da far pagare sui beni di lusso qualora il loro valore risultasse superiore o incompatibile con le tasse pagate nell’anno precedente. E’ la cosiddetta “patrimoniale sugli evasori”
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