Accanto ai Comitati per il Si al referendum abrogativo per l’acqua pubblica, ci sono i Comitati del No e poi gli astensionisti dei Fimiani dei Circoli per l’Ambiente. Bene, i Comitati per il No attraverso un comunicato stampa ci fanno sapere che online il loro sito www.acquabenepubblico.it:
Abbiamo deciso di realizzare un sito internet in grado di fornire a tutti i cittadini uno strumento di consultazione chiaro e preciso sulle ragioni che ci hanno spinto a dire No al referendum”, dichiara l’Avvocato Walter Mazzitti, Presidente del Comitato e uno dei massimi esperti internazionali su questioni legate alla gestione dell’acqua.Il sito è ricco di interventi rilasciati al Tg1 e al Tg2 per una comunicazione decisamente istituzionale arricchita da personali videomessaggi dei sostenitori. E queste sono le motivazioni del No:
Il processo di industrializzazione delle reti idriche non può essere fermato. In Italia nei prossimi anni occorrono 100 miliardi di euro per modernizzare il Paese nei settori coinvolti dall’abrogazione dell’art. 23 bis – acqua, rifiuti e trasporti -, risorse che tra l’altro lo Stato non ha. Bloccare questo processo imporrà solo l’aumento delle tasse ai cittadini, con maggiore incidenza proprio sulle fasce più deboli della società, senza migliorare la qualità delle risorse e del servizio. La rete italiana perde fino al 60% delle risorse idriche, per ammodernarla occorre favorire l’ingresso di soggetti privati di adeguate dimensioni finanziarie e manageriali. Con la vittoria dei Si la gestione sarà affidata nuovamente nelle mani delle caste della politica municipale. Si gioca, dunque, una partita decisiva per il futuro dell’Italia.
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