L’abbiamo attivato: lo Scudo della Rete per le cause legali. Per la prima volta apriamo un conto perché non posso essere l’unico sostegno di tutte le cause d’Italia, quello che posso fare lo sto già facendo, con Daniele Martinelli che ha ricevuto una denuncia dei poliziotti condannati per omicidio colposo, anche in appello, a Trieste per il caso Rasman. Lui ha riportato i fatti, i poliziotti l’hanno denunciato.
Un'altra causa è quella di Rivoli, dei ragazzi sono andati a filmare il consiglio comunale per l'operazione "Fiato sul Collo". Sono arrivati due vigili, uno ha smontato la telecamera mentre a sua volta è stato ripreso, figurati i commenti in tutta Italia, molti e irripetibili su YouTube. Il vigile ha denunciato 20 commentatori. Ho incaricato il mio legale per assisterli, ma non posso io sostenere il MoVimento da solo, quindi datemi una mano.
Lo Scudo della Rete è già operativo, sulla Banca Etica c’è un conto per contribuire. Terremo un fondo per occuparci di queste cause, di diffamazione e altro, che possono essere intimidatorie, perché non puoi prendere un ragazzo che ha scritto “coglione” e fargli una causa da un milione di euro.
Chiedo agli avvocati che ci seguono, iscritti al MoVimento 5 Stelle, o non iscritti, se possono mettersi a disposizione nelle varie città perché quando c’è una causa hai bisogno di un legale nella città in cui viene fatta.
Pubblicheremo i riferimenti degli avvocati che si metteranno a disposizione volontariamente o a cifre contenute. Questa è un’ulteriore garanzia che cerchiamo di dare. Quindi, riassumendo:
- il blog patrocinerà alcune cause grazie al fondo lo Scudo della Rete di cui verrà dato l'avanzamento processuale
- il blog pubblicherà l'elenco degli avvocati disponibili sul territorio nazionale per fornire assistenza.
In futuro sarà necessario fare un passo in più. Andare alla fonte del problema, quello legislativo, per migliorare le leggi che non tutelano sufficientemente il cittadino. Vedremo come muoverci, ma è indispensabile entrare in Parlamento. Ogni indicazione o suggerimento è benvenuto. Io partirei dalle querele. Vanno depenalizzate. Chi intenta una querela e perde deve risarcire della somma richiesta il querelato. Oggi, chi querela può chiederti un milione di euro, spesso a scopo intimidatorio, e non rischiare nulla se perde. Questi individui possono e devono pagare.
Dobbiamo andare avanti e siamo sempre più determinati a andare avanti, loro non si arrenderanno mai, noi neppure!
- Contribuisci con una donazione al Conto "Scudo della Rete" c/o Banca Etica,
IBAN : IT 39 Y 05018 01400 000000135947
- Se sei un avvocato, segnala la tua disponibilità ad offrire assistenza legale inviando i tuoi dati
- Diventa fan dello "Scudo della Rete" su Facebook
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sabato 19 febbraio 2011
mercoledì 16 febbraio 2011
Arrivederci, Silvio
Nell'editoriale del Financial Time del 13/02/2011 intitolato " ARRIVEDERCI, SILVIO" leggo:
"Sarebbe meglio per la sua nazione [l'Italia], e per l'Unione europea, se tale momento[la fine della carriera politica di Berlusconi] arrivasse adesso piuttosto che dopo."
E ancora: "... assicura che il nome dell'Italia sia trascinato nel fango, sotto gli implacabili riflettori dei media nazionali."
domenica 13 febbraio 2011
UniCredit entra nel progetto Desertec
Anche le banche italiane dentro il progetto Desertec: apre le danze UniCredit che ha annunciato, tramite comunicato stampa, di essere entrata a far parte della Desertec Industrial Initiative (Dii). Un po’ per coscienza, un po’ per soldi.
E sono in molti a sperarlo. Paul van Son, CEO di Dii, punta invece sul lato industriale e sulle sue ricadute economiche (incentivi a parte):
Le banche non cacciano mai i soldi per beneficenza…
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Abbiamo deciso di diventare azionisti di Dii e ciò rappresenta un ulteriore passo nell’ambito della nostra strategia complessiva volta alla sostenibilità, dando il nostro contributo alla lotta contro il cambiamento climaticoCosì parla Vittorio Ogliengo, di UniCredit senza citare le possibilità economiche che, tra l’altro, ancora sono tutte da valutare: Desertec prevede la produzione in nord Africa, entro il 2050, del 15% dell’energia elettrica consumata in Europa partendo da fonti rinnovabili (soprattutto eolico e solare termodinamico a concentrazione). Quel che ancora non è chiaro, invece, è se di qui a quella data ci sarà la possibilità di captare gli incentivi statali europei anche per la produzione elettrica rinnovabile africana.
Siamo davvero orgogliosi che UniCredit si unisca alla nostra iniziativa industriale. Il nostro obiettivo è la creazione di una partnership per le energie rinnovabili nella regione del Mediterraneo. Ciò implicherà degli investimenti, lo sviluppo di nuove industrie nei paesi mediorientali e del Nordafrica, la creazione di nuovi posti di lavoro e il trasferimento di conoscenze e know-how. Il sostegno sempre maggiore di istituti finanziari di primo piano come UniCredit dimostra che anche lo sviluppo di energie rinnovabili su larga scala viene considerato un’opportunità di business attraente e promettenteQuindi, delle due una: o qualcuno, più in alto di noi, ha fatto i conti e già sa che tra pochi anni produrre energia rinnovabile in nord Africa sarà molto economico, e quindi redditizio, oppure si sono messi d’accordo per gli incentivi e ancora non ce lo hanno detto.
Le banche non cacciano mai i soldi per beneficenza…
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sabato 12 febbraio 2011
Mafia e politica: Ecco tutti i nomi degli incandidabili
Ecco i nomi degli incandidabili, manca quasi tutto il Centro Nord
Le prefetture di torino e Milano non hanno inviato i dati. La Commissione parlamentare presieduta da Pisanu ha individuato per ora solo 40 casi
Finalmente i nomi, anche se i conti, alla fine, non tornano affatto. Parliamo dell’elenco dei candidati (eletti e non) messi in lista dalle varie formazioni politiche alle ultime elezioni amministrative (Regioni, Province e Comuni) in violazione del codice di autoregolamentazione della Commissione parlamentare antimafia. Il codice, approvato nel 2007, impegna a non candidare “coloro nei cui confronti sia stato emesso decreto che dispone il giudizio o misura cautelare non annullata (…) o che si trovino in stato di latitanza o di esecuzione di pene detentive o condannati con sentenza anche non definitiva” e vale per i reati di associazione e concorso in associazione mafiosa, estorsione, riciclaggio, trasferimento fraudolento di valori e traffico illecito dei rifiuti.
Secondo le tabelle consuntive della Commissione, risulterebbero dodici eletti in violazione del Codice (uno dei quali già revocato e un altro in corso di verifica); tuttavia, nell’elenco, se ne trovano soltanto otto, equamente divisi fra condanne definitive e non definitive. Il che sembra avvalorare quanto dichiarato l’altro ieri dal presidente dell’Antimafia Giuseppe Pisanu, che ha definito l’elenco “non esauriente e non adeguatamente rappresentativo”.
Gli eletti con condanna definitiva sono quattro: Salvatore Caputo, eletto consigliere per l’Mpa al comune di Matera, nonostante una condanna per tentata estorsione (reato dichiarato estinto ex art. 445 c.p.p.); Giuseppe Castoro, consigliere provinciale del Partito democratico alla Provincia di Enna, soggetto a misura di prevenzione speciale (il Consiglio provinciale ha votato no alla revoca della sua elezione). Giovanni Corigliano, eletto vicesindaco del comune di Rocca di Neto in provincia di Crotone nonostante una condanna per riciclaggio (patteggiamento nel 1999 con sospensione condizionale della pena) e Alessio Vanacore, ancora dell’Mpa, consigliere del Comune di Caivano (Na), soggetto a misura di prevenzione di sorveglianza speciale (la sua elezione è in corso di verifica).
Quanto ai candidati con condanna non definitiva risultano Angelo Brancaccio dell’Udeur, eletto sia alla Provincia di Caserta che al Comune di Orta di Atella (Ce), condannato per concorso in estorsione. Poi Roberto Conte, consigliere regionale della Campania, eletto nelle fila della lista civica “Alleanza di Popolo”, condannato per associazione di stampo mafioso e revocato dall’incarico; quindi Vittorio Fiorentini, condannato per concorso in estorsione, al comune di Artena in Provincia di Roma (lista civica “Per Artena”). Infine Alfonso Riccitelli (lista civica, Castello del Matese in provincia di Caserta), condannato per usura.
In totale fa otto. Che fine hanno fatto gli altri tre? “È una mancata quadratura voluta – dichiara l’onorevole Angela Napoli (Fli) – non ci sono tre nominativi, guarda caso, della Calabria. Ho posto la questione in Commissione e mi è stato risposto che l’omissione è dovuta al fatto che alcune situazioni non sono ancora definite”. E, in effetti, la lista contiene soltanto 40 nomi (di cui quattro indicati con le sole iniziali) e non 45. Tra questi, poi, soltanto quattro riguardano la Calabria, mentre il documento consuntivo dell’Antimafia ne indica misteriosamente otto: “Senza contare – ancora Angela Napoli – che la casistica riguarda soltanto fatti avvenuti prima delle elezioni. Mancano alcuni arrestati successivamente”. La Puglia vanta il triste primato di casi segnalati (10), seguita da Sicilia e Campania (7), Lazio e Calabria (4), Abruzzo e Basilicata (2). Sfogliando il grafico riassuntivo scopriamo che – oltre ai quattro della Calabria – mancano all’appello anche due segnalazioni dalla Campania e una a testa da Basilicata, Lazio e Sicilia. In totale fanno nove, la differenza esatta fra i 36 nomi noti (al netto dei quattro indicati con le sole iniziali) rispetto ai 45 annunciati. Che fine hanno fatto questi nove? E perché non compaiono?
La situazione dunque, dopo mesi in cui il presidente Pisanu è stato costretto a sollecitare l’invio dei dati di competenza alle prefetture inadempienti, non è ancora del tutto chiara. Salta all’occhio, poi, la quasi totale assenza dei reati di associazione mafiosa: oltre al già citato Roberto Conte, risulta un solo altro caso, quello di Cosimo Antonio Poci, condannato nel 1994 per associazione di stampo mafioso e candidato (non eletto) per la lista civica “Svolta sociale” alla Regione Puglia. La parte del leone (ben 34 segnalazioni) la fanno estorsione e usura. Ben rappresentate tutte le maggiori forze politiche: il Pdl schiera Nunzia Berardino, pregiudicata per usura non eletta al comune di Andria (Bt); il Pd il già citato Giuseppe Castoro; l’Udc Nicola Sconza (estorsione, non definitiva) che ha fallito la scalata alla Regione Campania; La Destra Alfredo Piscopo e la Federazione della Sinistra Luciano Perna, entrambi con una condanna per estorsione alle spalle non eletti al comune di Arzano (Na).
Assente ingiustificato dalla lista dell’Antimafia tutto il Nord Italia.
Da Il Fatto Quotidiano dell’11 febbraio 2011
Mubarak si è dimesso, potere alle forze armate. Esercito inizia a rimuovere barricate in piazza. Obama: siamo all'inizio di una storica transizione
L'esercito ha iniziato a rimuovere le barricate erette nelle scorse settimane dai manifestanti intorno a piazza Tahrir, al Cairo. I militari, che nel frattempo hanno spostato alcuni dei carri armati che sorvegliavano i vari ingressi alla grande piazza, hanno iniziato con lo smantellare le barricate erette davanti al Museo Egizio, all'ingresso nord di piazza Tahrir. Ad assisterli anche diversi civili, che danno il loro contributo a ripulire strade e piazze. E' stata inoltre avviata la rimozione delle numerose carcasse di automobili bruciate nei giorni scorsi durante gli scontri di piazza. Nella piazza ci sono ancora diversi manifestanti in festa, che hanno resistito tutta la notte.
Ieri il vicepresidente egiziano Omar Suleiman ha annunciato in televisione che Mubarak ha rinunciato al suo mandato presidenziale e ha incaricato le forze armate di gestire gli affari dello stato. La piazza Tahir ha accolto con un immenso boato l'annuncio. Un tripudio di bandiere egiziane sventolate in piazza Tahrir con sottofondo dI fischi e grida di giubilo ha accolto l'annuncio delle dimissioni di Mubarak. Da un lampione viene agitato un fantoccio impiccato che era stato appeso gia' giorni fa.
"Cittadini - ha detto Suleiman -, in nome di Dio misericordioso, nella difficile situazione che l'Egitto sta attraversando, il presidente Hosni Mubarak ha deciso di dimettersi dal suo mandato e ha incaricato le forze armate di gestire gli affari del paese. Che Dio ci aiuti".
GIOIA ESPLODE IN TUTTO PAESE - Egiziani in tutto il paese nelle strade per festeggiare la notizia delle dimissioni. Il Cairo, Alessandria e altre citta' dell'Egitto sono stata invase da suoni di clacson e bandiere. Le persone scese in piazza si congratulano le une con le altre e urlano slogan come: "Lui e' fuori noi siamo dentro!" e "Il popolo ha abbattuto il regime".
MUBARAK E' A SHARM EL SHEIKH - Hosni Mubarak e' a Sharm-el-Sheikh. Lo hanno riferito fonti del suo partito Pnd. Praticamente abbandona dai turisti, anche Sharm festeggia l'uscita di scena di Hosni Mubarak: macchine che suonano il clacson, sventolando bandiere dai finestrini, si sono raccolte nella piazza del centro 'vecchio' della cittadina mentre un corteo di persone sfila per le strade, inneggiando all'addio del presidente. Nonostante il Rais si troverebbe proprio nella famosa localita' del Mar Rosso - nota in tutto il mondo per i suoi fondali - di lui la gente oggi non ha visto traccia. ''Quando viene qui c'e' sempre un ingente dispiegamento di forze dell'ordine e di sicurezza. Ma oggi non abbiamo notato nulla che potesse far capire che stesse qui o fosse in procinto di arrivare'', spiega al telefono all'ANSA Fabio Cesarotti, un italiano che da anni vive e lavora nella localita' turistica.
OBAMA: SIAMO SOLO A INIZIO TRANSIZIONE - Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha detto che l'Egitto ''e' solo all'inizio della sua transizione''. Obama ha detto che l'uscita di scena del presidente egiziano, Hosni Mubarak, rappresenta ''un momento storico'' e ''noi abbiamo il privilegio di esserne testimoni''.
AL ARABIYA: SARANNO SCIOLTI GOVERNO E PARLAMENTO - La televisione al Arabiya ha detto anticipando il contenuto di un comunicato del Consiglio superiore delle forze armate che saranno sciolti il governo e il parlamento.
EL BARADEI: E' PIU' BEL GIORNO DELLA MIA VITA - "Questo e' il piu' bel giorno della mia vita". Loi ha detto Mohamed El Baradei, una delle figure di spicco dell'opposizione in Egitto, secondo quanto riportato dalla Bbc. A proposito delle dimissioni del presidente Hosni Mubarak, l'ex direttore dell'Aiea ha dichiarato che l'Egitto "e' stato liberato dopo dieci anni di repressione" e che adesso si aspetta una "bella transizione".
AMR MOUSSA: ORA SONO OTTIMISTA - Il segretario generale della Lega Araba, Amr Moussa, si e' detto ''ottimista'' per il futuro dell'Egitto. Raggiunto telefonicamente dalla CNN, Moussa ha detto che ''ora il futuro dell'Egitto e' nelle mani del popolo egiziano''.
ISRAELE: SPERIAMO CHE LA PACE RESISTA - La speranza di Israele e' che le dimissioni del presidente egiziano Hosni Mubarak non abbiano ripercussioni negative sulla pace fra i due Paesi. Lo ha detto una fonte governativa israeliana, citata dal quotidiano Maariv.
GAZA, HAMAS FESTEGGIA 'INIZIO DELLA VITTORIA' - Hamas ha festeggiato le dimissioni del presidente egiziano Hosni Mubarak definendole ''l'inizio della vittoria della rivoluzione''. Nel contempo le strade della Striscia, controllate dal movimento integralista palestinese, sono piene di gente esultante.
SVIZZERA CONGELA POTENZIALI BENI MUBARAK - Il governo svizzero congela potenziali beni di Hosni Mubarak nella repubblica elvetica. Lo ha detto un portavoce del ministero degli Esteri.
ONU, BAN KI-MOON: ORA TRANSIZIONE ORDINATA - Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, auspica che in Egitto possa avere luogo una transizione ''pacifica e ordinata''. Lo ha detto al Palazzo di Vetro Martin Nersirky, portavoce di Ban. ''Il popolo egiziano e' frustrato e ha chiesto riforme coraggiose - ha detto il portavoce - la transizione, ora, deve essere pacifica e ordinata''.
USA, BIDEN: GIORNO STORICO VERSO DEMOCRAZIA - Il vicepresidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha detto che quanto sta avvenendo in Egitto rappresenta ''un irreversibile cambiamento verso la democrazia''. ''A poche generazioni capita di cogliere l'opportunita' che il popolo egiziano sta cogliendo. Per l'Egitto e' un giorno storico'' ha detto Biden parlando in Kentucky. ''La voce dei cittadini egiziani, specialmente dei giovani, e' stata ascoltata: spetta a loro definire il futuro dell'Egitto. Ora ci siano elezioni libere, credibili e giuste'', ha detto Ban Ki-moon.
venerdì 11 febbraio 2011
Scorie radioattive in viaggio
I cittadini dovrebbero essere informati del passaggio di materiali pericolosi nel loro territorio. Ma così non è. Un treno che trasportava TREDICI TONNELLATE di scorie radioattive è partito da Saluggia, vicino a Vercelli, dove è presente l'85% delle scorie nucleari italiane. Il treno era diretto, attraverso aree densamente popolate come la Val di Susa, in Francia, a La Hague. Le scorie, dopo essere state trattate, torneranno in Italia per finire in un luogo non conosciuto. Dopo più di trent'anni siamo ancora alle prese con le nostre scorie. E' pazzesco. Così come è pazzesco che un consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Fabrizio Biolé, sia stato tenuto in stato di fermo di notte al gelo per ore senza aver fatto nulla. E quando ne ha chiesto le ragioni si sia sentito rispondere: "Che cazzo..non sei mica un parlamentare con l’immunità". Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.
"E’ inaccettabile che dei civili vengano messi in stato di fermo per più di due ore senza poter usare cellulare personale e senza spiegazione di nessun tipo. La presenza al presidio del consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle del Piemonte Fabrizio Biolé era solo legato alla volontà di cronaca e solidarietà alla popolazione che non è stata minimamente informata del passaggio del convoglio che trasportava scorie nucleari da Saluggia, cosa che riteniamo vergognosa".
"E’ risaputo che in Val di Susa la notte porta scompiglio. La scorsa notte (il 7 febbraio, ndr) il passaparola e il desiderio di partecipazione hanno fatto radunare alla stazione di Condove cittadini, avvisati dell’imminente passaggio di un treno carico di scorie radioattive provenienti da Saluggia e diretto in Francia. Tra loro c'era anche il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle Fabrizio Biolè giunto sul luogo per documentare gli avvenimenti. Un bidone acceso per scaldarsi, una riunione per parlare della situazione: il tutto sotto lo stretto controllo di un imponente dispiegamento di carabinieri, guardia di finanza, polizia, digos. La radio annuncia il passaggio del convoglio per le 3.40. Le forze dell’ordine si preparano, evidentemente hanno ricevuto ordini ben precisi. Si forma il cordone antisommossa e avanza verso i civili, seguito dai blindati. Alle 4 i poliziotti avvicinano i civili e li spingono per farli arretrare. I civili lanciano pneumatici sui binari per protesta: è la scintilla per far partire la carica. I civili vengono rincorsi sia sulla strada che sulla statale: caricati e feriti. Vengono fatti sedere tutti al freddo per terra e richiesti loro i documenti e sono segnalati. Vengono perquisiti zaini e borse. Fino alle 6.00 sono obbligati a restare fermi sulla banchina fino a nuovo ordine. Il consigliere insieme a un altro covole fa riprese e foto della carica tenendosi a lato della carreggiata. Una volta stoppata la ripresa i poliziotti in borghese prendono di peso il consigliere strattonandolo per il giubbotto e portandolo verso i blindati sul lato nord del passaggio a livello. Ha chiesto ai poliziotti per quale motivo venisse fermato…il poliziotto risponde : “Che cazzo..non sei mica un parlamentare con l’immunità”. I poliziotti fanno un fermo per identificare il consigliere e altri 2 civili. Nessuno di questi oppone resistenza. Il consigliere viene posto in fermo e alla richiesta di motivazione viene spiegato dal commissario di polizia che non è stato rispettato l’ordine da lui impartito. Il consigliere chiede quale ordine , ma il poliziotto non risponde alla domanda. Li hanno trattenuti per più di 2 ore al freddo su un marciapiede non dando spiegazioni sul motivo del fermo, eventuale ora di rilascio e nome dei responsabili del fermo. Durante il fermo è stato intimato più volte al consigliere di non utilizzare il cellulare e di non muoversi dal marciapiede da parte di un carabiniere che lo vigilava al caldo dentro il suo Subaru. alle 6.15 il consigliere viene rilasciato dai carabinieri che lo riportano tra gli altri civili circondati da 6 camionette. Alla fine della nottata si contano 2 arresti e 27 denunce e un altro triste attacco alla democrazia."MoVimento 5 Stelle Regione Piemonte
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