L'Europa ha bisogno di una bella crisi alimentare, così finalmente si
deciderà a comprare le nostre biotecnologie. Parole di un consigliere di
Hillary Clinton.
Quando gli è stato poi chiesto cosa servirebbe perché i Paesi come la Francia cambino la loro posizione negativa verso gli OGM, ha risposto:
Temo che servirà una crisi. Succederà solo quando tutti vedranno e sentiranno la sofferenza di non avere la biotecnologia, e allora la richiederanno.
Durante la suddetta conferenza, poi, mr.Bobo ha puntigliosamente
riferito una lunga serie di dati che mostrano come l'agricoltura dovrà
produrre nei prossimi anni una mostruosa quantità di cibo
per sfamare una mostruosa quantità di persone, e tutto ciò in un
momento di calo di risorse: senza biotecnologie -il succo- sarà
impossibile farcela.
Sembra che mr.Bobo abbia tanto a cuore le sorti dell'umanità
affamata, ma non dimentichiamo le parole esatte che usa, ovvero: "La
moratoria è un disastro per il COMMERCIO", e non certo per i poveri
bimbi che muoiono di fame. E' chiara insomma qual è la reale preoccupazione: il business.
E siccome in Europa ci si preoccupa che tale business possa far male
alla salute, ecco l'esimio augurarsi che la crisi alimentare ci riduca
tutti in ginocchio a supplicare i suoi preziosi OGM. Che a quel punto,
immagino, le aziende USA ci rivenderebbero a caro prezzo. Si sa: non si bada a spese pur di sfamarsi. Anche se in realtà ci sarebbero molte strade da seguire per rispondere alla crisi alimentare.
Tanto cinismo ha un nome. Si chiama shock economy, e ormai abbiamo imparato a conoscerla.
Dai disastri naturali alle calamità finanziarie, la shock economy è
una manna per il business, per la finanza e per la politica. C'è sempre
chi si augura disgrazie altrui per arricchirsi, e quando non arrivano,
a volte, si adopera persino a provocarle.
Fonte Articolo
Nessun commento:
Posta un commento